E' da tempo che, nel mondo della moda, si è dato spazio ai video-editorial, e la SS 2012 non fa eccezione. I meravigliosi scatti fotografici si accompagnano a video di pochi minuti che, insieme alle foto ed ancora più fortemente, ci parlano dello stile che la relativa maison ci vuole comunicare.
Il più innovativo secondo me è quello di Lanvin. Le foto di Steven Miesel prendono vita, complice un montaggio convulso che ricorda le gif animate e la musica della giovanissima Maxine Ashley. Il risultato è il movimento di una scena statica, un party pieno di simbolismi, anche religiosi se vogliamo, che attualizza un brand che fa delle contrapposizioni (come quella tra le linee morbide degli abiti ed i tagli decisi dei completi) il suo punto di forza.
Il mood di Prada, invece, è quello che preferisco. Ancora Steven Miesel per le foto, l'ambientazione invece non potrebbe essere più diversa: esterno, giorno, i meravigliosi anni '50 e le Hot Rod.
Colori accesi, inquadrature dal basso, cielo blu primavera: tutta la campagna esprime un messaggio positivo e propositivo, retrò ma allo stesso tempo modernissimo.
Il video racconta una storia di bellezze algide concentrate sulla bellezza: la loro, delle auto, dei vestiti, degli accessori fino al minimo particolare. La regia che lo accompagna indugia su questi particolari, gioca con tagli veloci al cambiare della musica, e regala un minuto e trentatrè secondi di pura estetica estiva. Chapeau!
Sensuale, misteriosa e ricercata, invece, l'atmosfera del video di Gucci. Più canonico nella forma, lascia che lo spettatore si concentri più sui prodotti. Peccato per l'onnipresenza del mocassino maschile, che a quanto pare dovremo sopportare per un'altra stagione.
Bellissima invece la clutch che compare sia nel video che nello scatto sottostante, a mio parere uno dei più riusciti della campagna di Mert & Marcus per la maison.
Dulcis in fundo, Valentino. Chiuri e Piccioli (direttori creativi della maison) da un po' di tempo lavorano sugli stessi topos, fatti di pizzo, fiocchi di tulle e chiffon. Abiti lunghi, colori chiari (unica eccezione, manco a dirlo, il rosso), ricami e stampe floreali sono gli ingredienti di questi "classici senza tempo", che alla fine un po' stanno invecchiando.
Anche il video non innova, venendosi a configurare più che altro come un backstage ben montato dell'ottimo lavoro di Deborah Turbeville, ma che comunque riesce ad emozionare, complice la colonna sonora e la bellezza multietnica delle modelle.
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